Sepolte
dalla terra e coperte da rovi e sterpi sul
leggendario colle che sovrasta la dinamica
Arzignano, alcune povere pietre, abbandonate
a se stesse, con la vicinanza dell'antica e
fragile chiesa dedicata a S. Matteo,
rimangono a testimone della più antica opera
difensiva del vicentino occidentale. Se la
pista dei veneti passava per Arzignano, come
sostenevano e sostengono ancora oggi alcuni
studiosi, c'è, infatti, buon motivo per
ritenere che qui sia esistita addirittura
una fortificazione pre-romana. Come dice
Giovanni Mantese, è pertanto da credere "[...]
possa valere anche per S. Matteo d'Arzignano
quanto si afferma del monte Brosimo di
Costozza, che cioè la posizione ne aveva
fatto un luogo di vedetta ideale, ma
nell'ultimo periodo una cinta di muro
poderosa aveva trasformato il villaggio di
capanne interrate in un castelliere, vale a
dire in uno di quella serie di capisaldi
difensivi che la natura dei luoghi consigliò
alle genti euganee per resistere
all'invasione dei paleoveneti".
Del resto, gli storici Barbarano e Maccà,
rispettivamente nella prima metà del '600 e
nel 1813, confermano di aver visto in questi
luoghi i resti di un forte castello: "io
mi portai ad osservare questo colle ch'è
vulcanico e il sito del castello trovasi
subito sopra la chiesa di S. Matteo sulla
sommità di esso colle, ivi adunque vi sono
benissimo, come scrive il Barbarano,
vestigio di un antico castello ed oggidì
ancora assai più evidenti appariscono;
atteso che da chi ultimanente fu fatto
l'acquisto di quel luogo, si fecero vari
scavi e si scopersero pezzi di antiche mura,
le quali danno chiaramente a divedere che
ivi veramente nei più remoti tempi sia stato
un forte castello [...]".
Tuttavia, solo un'approfondita ricerca
archeologica potrà darci esauriente risposta
alle tante domande che qui si pongono, così
come solo un completo recupero
architettonico sarà in grado di risolvere la
questione dell'antichissima chiesa di S.
Matteo. Un apostolo quale titolare ne
indicherebbe la precedenza perfino sulle più
antiche chiese dedicate alla Vergine Maria:
sappiamo che nelle "rationes decimarum"
del 1297 è segnalata come una delle due
uniche cappelle dipendenti dalla pieve di S.
Maria.
Se ci basiamo sulle moderne ricerche che
dimostrano come molte chiese paleocristiane
furono costruite su precedenti templi o
edicole pagani per cancellarne il ricordo,
nulla vieterebbe l'ipotesi che ad Arzignano
una struttura difensiva pre-romana, romana e
altomedievale, fin verso il mille, si
trovasse proprio sul colle di S. Matteo. |