Da sei anni, ormai, e sempre in
primavera, la rocca di Castello torna protagonista dell'arte e della
cultura. Concerti, mostre, convegni, conferenze, dibattiti nel salone
d'onore, nella foresteria, nei suggestivi spazi ombreggiati delle torri,
nel breve e rasserenante prato che separa la possente costruzione
scaligera dalle mura. "O Rocca insuperabile,/ vago di guerra arnese /
che dalla vetta domini / di Giano il bel paese" scriveva Giacomo
Zanella.
"Macchè vetta, quello è un poggio", diceva Remo Cosaro con sussiego alla
maestra Luigia Zancan in Bertoldo quando eravamo in terza elementare.
Ricordi. Ma in questi sei anni dall'intelligente restauro
dell'architetto Renata Fochesato, castellana di Porta Cisalpina, la
Rocca ha mostrato le sue molteplici possibilità di utilizzo nei quattro
piani sovrapposti, fino al quasi mistico sottotetto dalla magica
atmosfera dove, negli arredi di buon legno offerti da un noto
industriale, si sta allestendo la biblioteca di tutto ciò che è stato
pubblicato nella valle del Chiampo negli ultimi cento anni. E il
compianto Vittoriano Nori ne sarebbe orgoglioso.
Domani, alle 11.30, subito dopo la processione votiva della Sacra Spina
verrà inaugurata proprio nella Rocca la mostra "Legni d'armonia", opere
dell'artista Luciano Bertolotto di Isola RIzza, nella Bassa Veronese. È
un mite e originale scultore, già restauratore di mobili, che
assemblando legni antichi che hanno, come gli piace dire, "un passato",
crea figure di notevole effetto. "La sua ricerca poetica è il mistero
dell'uomo", scrive nel catalogo la pittrice veronese Camilla Pozzani.
Sostenuta dalla "Fondazione Arciso Mastrotto", la benemerita istituzione
arzignanese voluta dal figli Bruno e Santo per ricordare il papà che,
partito dalle colline di Alvese, ha fondafo una delle più solide e
riconosciute imprese conciarie del mondo, la mostra, che verrà
presentata dallo scrittore e poeta Gustavo Mistrorigo, rimarrà aperta
per tutto il mese di maggio.
E lungo il mese, a corredo dell'evento, ci sarà un incontro quantomai
originale, una "serata delle parlate veneto-occidentali" con la
partecipazione di personaggi di spicco, narratori e poeti,plù
precisamente "contastorie': Mirella Broiamigo per il Basso Vicentino,
Rino Mecenero_ per l'Alta V alle del Chiampo, Severino Chiarello
Monforte per Arzignano, Alessandro Anderloni per la Lessinia Veronese.
Sarà una specie di "fIlò" dei suoni e delle emozioni, al quale la
cittadinanza è invitata, mercoledì 17 prossimo alle 21. |