Da quando, giusto
quattro anni or sono, la Rocca di Castello, "la canonica", è stata
restaurata mirabilmente, l'arciprete don Alvidio Bisognin ha dato vita,
anche con l'apporto dell'Assessorato alla cultura, alla
Primavera d'arte che
ormai è diventata una felice e attesa tradizione.
Concerti, conferenze, mostre da collocare negli ampi saloni o nella
suggestiva foresteria. E la gente di Castello accorre numerosa, fin
dall'immancabile appuntamento iniziale nella mattina della Prima
domenica dopo la Pasqua, verso mezzogiorno, quando, appena finita la
messa seconda, quasi in processione, i castellani attraversano la piazza
per salire alla Rocca-canonica, dove si apre l'immancabile mostra.
Attraversano la piazza con angoscia nemmeno tanto malcelata, perché da
due anni è stata resa purtroppo pressoché invivibite e difficilmente
praticabile da un restauro che, pur con l'approvazione della
Soprintendenza di Verona, non troverà mai spiegazione alcuna.
Nelle ultime settimane è arrivata anche la grottesca invenzione di un
percorso automobilistico, quasi un labirinto tra le fioriere di bronzo
disposte sadicamente, contenitori che diventano, specialmente di notte,
un attentato all'incolumità generale.
Negli anni passati, in Rocca, sono state ammirate le Pietre della
Lessinia, poi le opere in ferro di Gilberto Perlotto e una
storia biblica di Vico Calabrò.
Quest'anno, domenica 18, alle 11.30, saranno le delicate sculture di
Alfonso Fortuna a intonare il tempo che è stato chiamato
Meraviglia, Tenerezza e Armonia.
E il lunedì successivo, alle 21, nel salone Da Basso,il salone d'onore,
si godranno le immagini della Lessinia, la montagna veronese, con due
opere filmate di Alessandro Anderloni: Il
parco e Gasìngala, un violino sulle montagne.
Saranno immagini suonate e cantate nei silenzi delle contrade, tra i
ricordi delle fiabe, nelle ultime transumanze. Due realizzazioni
selezionate al prestigioso Festival della montagna di Trento. Verrà lo
stesso giovane regista, musicista e commediografo di Velo Veronese, a
commentare i suoi lavori.
Lunedì 26 aprile, ancora alle 21, nello stesso ampio salone, sarà la
volta della Libera Cantoria Pisani,
diretta da Filippo Furlan, a proporre un programma di polifonia
rinascimentale.
Con sede a Lonigo, il gruppo polifonico che Vicenza ha ascoltato più
volte nella chiesa di San Vincenzo di Piazza dei Signori, ha effettuato
pochi mesi or sono un'emozionante tournée nell'Isola del Silenzio,
l'Islanda. Ingresso libero e accoglienza serena, come sempre a Castello. |