"Le pietre della fede",
così le chiamava Bortolo Fracasso, sindaco di Arzignano sul finire
degli anni cinquanta e operoso presidente del Club Alpino. Ettore Metterle, una
delle menti più lucide e coraggiose della storia recente, colto e profondamente poeta,
le chiamava anche "Carezze della fantasia popolare". Si parla qui
delle pietre scolpite dagli artisti di contrada lungo i secoli, innalzate
lungo i sentieri delle montagne o a margine dei luoghi abitati, quasi dei segnavia pensosi,
oggetti dai significati talvolta misteriosi proprio per la loro
collocazione. Sono le Pietre della Lessinia, sculture che caratterizzanono
la cosidetta "fascia cimbra" che va dal ciglio orientale della Valle
dell'Adige fino alla Conca di Recoaro, proprio nelle ombre affascinanti della Lora,
del Baffelan, della Sisilla.
Due appassionati poeti della ricerca, Giorgio Pirana, veronese, e Redento
Peserico, vicentino, ne hanno realizzato delle copie perfette in gesso
anticato, tali da essere quasi più stupefacenti degli originali, e le espongono in una
forninitissima mostra nella Rocca di Castello a partire da domani mattina,
con l'inaugurazione subito dopo la Messa Grande della domenica.
Con il sostegno della comunità montana dell'Agno e del Chiampo, voluto
anche dal presidente del Club Alpino Italiano di Valdagno, Francesco
Fiori, la mostra viene accolta con fervore e passione dalla comunità di
Castello con il suo attivissimo e sensibile
arciprete don Alvidio Bisognin.
E lungo il tempo che apre la primavera, fino
alla domenica 21 aprile, data della
chiusura della mostra, nel Salone d'Onore della
Rocca, mirabilmente restaurata dall'architetto
Renata Fochesato, ci sararanno i concerti
dell'ideale ritorno alle lontane atmosfere del Castello. Dopo i
passati e indovinati concerti di clavicembalo di
Antonio Camponogara e di Francesco Finotti, ecco quest'anno le polifonie
sacre e profane dell'Insieme Vocale "Juveniliter" di Vicenza,
condotto artisticamente da Federico Zandonà.
Mercoledì 2 aprile prossimo, con inizio alle 21 e ingresso libero, i
sei cantori vicentini proporranno
il meglio della polifonia rinascimentale, compreso
quel delicato raccontare all'inglese che spesso i
nostri complessi trascurano. Il secondo Concerto in Rocca
avrà luogo, con le stesse modalità, mercoledì 9 aprile, e, ormai alle
soglie della Settimana Santa, anche in attesa del
tradizionale concerto organistico di Francesco
Finotti nella chiesa del Villaggio Giardino,
comprenderà esclusivamente polifonie sacre, con un inizio
dedicato
alla struggente purezza del canto gregoriano.
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